martedì 7 febbraio 2012

Semiotica del testo giornalistico - Capitolo 3

CAP. 3 – IL RACCONTO DEL GIORNALE

Come si organizzano i contenuti dell'enunciazione del giornale.
Nessun racconto è mai neutro.

3.1– RACCONTO, STORIE, NARRATIVITA'

Ogni giornale costruisce una sua storia, un suo racconto, che giorno per giorno presenta ai suoi lettori >> Questo racconto deve essere riconoscibile come racconto di quel giornale.
QUOTIDIANO: insieme di racconti (notizie).
DIMENSIONE NARRATIVA: come costruttiva di qualsiasi discorso. Il senso si organizza narrativamente.
3 DIMENSIONI NARRATIVE:
1.Racconto dell'enunciatore: sia il macro racconto della testata sia il racconto dell'enunciatore di un singolo articolo.
2.I racconti enunciati: le storie delle singole notizie.
3.La narratività: principio organizzativo del senso che permea ogni discorso.

3.2: LE STRUTTURE NARRATIVE PROFONDE

SEMIOTICA STRUTTURALISTA: secondo la quale il senso si organizza secondo uno schema ricorrente > ogni trasformazione viene letta come l'azione di un soggetto che ha un programma e deve realizzarlo, e per farlo organizza un determinato concatenamento di azioni > programma d'azione = programma narrativo.
Greimas > le azioni si organizzano sempre secondo una schema > ogni volta si può individuare un processo che rompe l'ordine delle cose, la sequenza di una serie di prove che il soggetto deve affrontare per risolvere l'equilibrio infranto, infine la restaurazione di un nuovo ordine.
SCHEMA NARRATIVO CANONICO: sintetizza i momenti costitutivi di ogni azione. 4 fasi:
1.manipolazione
2.competenza
3.performanza
4.sanzione
MANIPOLAZIONE:  il soggetto si assume l'onere di un compito, si fa manipolare da qualcuno (un corruttore, un capo di governo o di partito) > non negativo. L'istanza è detta desinante.
COMPETENZA: cerca di procurarsi le competenze per realizzare il compito. Potranno essere cognitivi, pratiche, emotive > prima dovrà dotarsi delle competenze minime necessarie per qualsiasi azione (volere, dovere, potere, sapere) = modalità.
PERFORMANZA: il soggetto passa all'azione > ogni azione è una trasformazione si può da soli o con degli aiutanti. Si possono anche trovare degli opponenti. Obiettivo stabilito dalla manipolazione > oggetto del valore (materiale, astratto o un valore).
SANZIONE: l'azione del soggetto viene giudicata dal destinante del programma narrativo, da chi ha aiutato il soggetto, chi ha osservato la performanza e dallo stesso soggetto.

Ogni storia è quasi sempre la somma di due percorsi: quello del soggetto e di un anti soggetto che gli si oppone.
Cambiando i soggetti e le prospettive cambiano anche i programmi narrativi.

3.3: TEMPI, ATTORI, LUOGHI

SEMIOTICA GENERATIVA: a proposito di protagonisti degli eventi distingue varie categorie: attanti (funzione dello schema narrativo) posizione vuote (soggetto, anti soggetto, destinante, destinatario, aiutante, opponente) attori (personaggi che vanno ad occupare le posizioni attanziali).
PERSONAGGI: anche ruolo tematico (identità culturale es > i kamikaze) e da una caratterizzazione figurativa (faccia).
ATTORI: non è una categoria astratta, pertengono al discorso.
Passaggio dal livello profondo dello schema canonico narrativo al livello discorsivo della superficie testuale > il percorso narrativo si concretizza attraverso procedure di:
attorializzazione (passaggio da attanti a attori)
spazializzazione (contestualizzazione spaziale)
temporalizzazione (collocare gli eventi in un tempo)
tematizzazione (incarnare determinati valori)
figurativizzazione (attribuzione di una figura agli attori)
4 FORME CHE INDIVIDUALE E COLLETTIVO POSSONO AVERE:

Assemblea << UNITA' INTEGRALE (tutti)
TOTALITA' PARTITIVA (attore collettivo) >> Società
Famiglia << TOTALITA' INTEGRALE (tutto)
UNITA' PARTITIVA (individuo) >> Singolo

Il tipo di attorializzazione dipende dalla valorizzazione adattata dal testo.

3.4: LA POSIZIONE DEL NARRATORE

La posizione del narratore è strategica per la definizione degli effetti di realtà di un articolo.
Narratore >> voce dell'articolo >> determina il modo in cui i fatti sono raccontati
MIMESI: raccontare riportando le battute di un dialogo come se non ci fosse qualcuno che racconta.
DIEGESI: raccontare narrativamente, voce che riferisce i dialoghi.
OMODIEGETICO: narratore sullo stesso piano, temporale e spaziale, della storia che racconta.
EXTRADIEGETICO: può essere altrove e in un altro momento.

3.5: TEMI, VALORI, FIGURE

Ogni storia mette in scena anche i contenuti semantici e valori.
QUADRATO SEMIOTICO: rappresenta graficamente le relazioni che intercorrono tra due termini contrari:

A                                                            B




non B                                             non A

Quando i percorsi semantici assumono una coerenza ridondante si parla di ISOTOPIA >> importante individuare le isotopie di un testo > contribuiscono a dare coerenza al discorso di un giornale.

Esempio:

“La Repubblica” : Israele, sangue sulla tregua
“Corriere” : I kamikaze tornano a insanguinare Israele
“Il Giornale” : Israele, kamikaze all'attacco della tregua



3.6: TIPOLOGIE DI NOTIZIE

TIPOLOGIZZAZIONE DELLE NOTIZIE: che distingua:
notizie complete (presenti tutte le fasi dello schema)
notizie preparatorie (incentrate sulla manipolazione es > pezzi sulle consultazioni del governo)
notizie performative (rivolte all'azione vera e propria)
notizie sanzionatorie (che enfatizzano la sanzione)
Sarà possibile individuare le diverse pertinentizzazioni che ogni testata di volta in volta seleziona.
Vedere verso quale tipo di notizia tende un articolo può essere utile per mettere a fuoco le presupposizioni che sono attribuite al lettore.
OGGI > netta tendenza alla narrativizzazione dell'informazione.

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