lunedì 6 febbraio 2012

Semiotica del testo giornalistico - Capitolo 2

CAP. 2 – LA VOCE DEL GIORNALE

Ogni giornale si costruisce come voce riconoscibile.
DUE LIVELLI:
1.discorso prodotto > piano dell'enunciato
2.atto che produce il discorso > piano dell'enunciazione
PIANO DELL'ENUNCIAZIONE: vi si collocano i soggetti della comunicazione > mittente e ricevente > testata e lettori.
Ogni testata assume un certo stile di discorso e così definisce un patto di fiducia (o sfiducia) coi propri lettori.
ENUNCIATARI DELEGATI: ogni giornale mette in scena varie voci. Queste voci potranno essere più o meno in sintonia con l'enunciazione della testata creando effetti di polifonia.

2.1.IL GIORNALE COME “MARCA”

L'identità della testata è fondamentale per ogni quotidiano che deve presentarsi come fortemente riconoscibile al proprio pubblico.
DUE STRATEGIE COMPLEMENTARI:
1.mantenere la specificità del proprio stile
2.differenziarsi dalle altre testate
Ogni giornale va canalizzato anche all'interno del sistema complessivo di tutti gli altri quotidiani > valore (Saussure) > ogni elemento linguistico è dotato di una propria significazione, ma anche di un valore che dipende da quali e quanti altri elementi sono presenti.
NUOVO QUOTIDIANO: ha un problema di identificabilità con gli altri giornali esistenti > la nascita di una nuova testata non lascia immutato il panorama esistente ma costringe anche gli altri giornali a un “rimpiazzamento”,
Ogni giornale deve comunicare un'immagine di sé stesso (la propria marca).
DUE PIANI PARALLELI DI ANALISI:
1.relativo ai contenuti comunicati
2.relativo alla comunicazione della propria immagine
IDENTITA': legata alle configurazioni specifiche del piano dell'espressione di un giornale. Tutti gli elementi che pertengono al piano dell'espressione di un quotidiano ne rappresentano altrettanti elementi di identità.
Le caratteristiche espressive funzionano come marche di identità in un doppio senso:
hanno funzione distintiva a livello percettivo e contrastivo
contribuiscono a delineare un'immagine complessiva del quotidiano, del suo pubblico, delle sue modalità di lettura
Anche gli elementi relativi all'organizzazione dei contenuti contribuiscono a definire l'identità del giornale.
>>>>> Tutte le operazioni di tematizzazione delle notizie manifestano la presenza della testata sotto forma di istanza di organizzazione del “notiziabile” selezionato e di guida alla sua interpretazione.
La tendenza alla topicalizzazione implicita interna alle singole pagine (che suggerisce una connessione tra notizie apparentemente non connesse) è un modo indiretto di evidenziare la presenza del giornale stesso come “voce” che indica al lettore come interpretare la pluralità delle notizie.
TOPICALIZZAZIONE ESPLICITA: ancora più marcata la presenza della voce del giornale > viene creato un caso che si ripreterà per diversi giorni  si crea una notizia che quasi non esisterebbe  il fatto che la notizia si ripete per diversi giorni contribuisce a creare una continuità nel lettore e a garantirgli una sorta di competenza di genere in quanto lettore di quel giornale.
IDENTITA': ha a che vedere con la modalità attraverso le quali un giornale organizza la propria comunicazione complessiva.
Significato del giornale > emerge dal suo presentarsi come testata dotata di un discorso proprio.
COSTRUIRE UNA PROPRIA IMMAGINE COME TESTATA: selezionare il pubblico dei lettori a cui si intende soprattutto rivolgersi (lettori ideali)  tra l'identità del giornale e i suoi lettori si viene a creare uno stretto rapporto di connessione e presupposizione reciproca.

2.2: ENUNCIATO E ENUNCIAZIONE

DIMENSIONE COMUNICATIVA:
Immagine del giornale come testata >>>> emittente
Immagine costruita dai propri lettori >>>> destinatario
PIANO DELL'ENUNCIATO: ricostruire i contenuti comunicati da un testo.
PIANO DELL'ENUNCIAZIONE ci permette di analizzare la struttura comunicativa presente in ogni testo.
TEORIA DELL'ENUNCIAZIONE: ogni enunciato presuppone un'enunciazione e ne manifesta al proprio interno delle tracce.
DIMENSIONE COMUNICATIVA EXTRATESTUALE: coinvolge i soggetti empirici del processo (giornalisti, inviati, commentatori) > asse comunicativo > emittente – destinatario.
DIMENSIONE COMUNICATIVA ISCRITTA NEL TESTO: asse comunicativo > enunciatore – enunciatario (emittente iscritto e destinatario iscritto).
ENUNCIAZIONE: in quanto attività di produzione è sempre presente nell'enunciato.
>>>> Effetti di realtà e impressione di verità sono in larga misura risultati testuali prodotti dalle strategie enunciative.
Scopo dell'analisi semiotica >>> ricostruire il processo che ha portato alla produzione dell'enunciato attraverso l'analisi degli elementi che rimandano al piano dell'enunciazione.
DéBRAYAGE: primo atto enunciativo fondamentale, disinnesco, atto di allontanamento del soggetto empirico reale (l'emittente) che in quanto tale resta necessariamente al di fuori del testo, e l'instaurarsi di un soggetto d'enunciazione all'interno del testo. >> figura testuale della simulacre:
1.Può esprimersi nelle forme di un “io” che parla in I persona, in un “noi” e “ora” che simulano il luogo e il tempo dell'enunciazione. >> Le categorie possono essere continuamente modificate passando dall'io al lui.
2.Si può scegliere un debrayage in terza persona >> strategia enunciativa che può produrre un effetto particolare di realismo.
EMBRAYAGE: operazione di “ritorno indietro” a figure precedentemente già débrayate.
>>>> Il soggetto enunciatore può assumere molte forme all'interno dello stesso testo, e lo stesso si può dire dell'enunciatario.
NARRAZIONE GIORNALISTICA: oltre ad essere racconto di fatti è anche il racconto di come le notizie sono state ottenute (azione) >> doppia narrazione >> una relativa ai fatti raccontati e l'altra alle modalità di narrazione.

2.3: ENUNCIATORI DELEGATI

Un giornale non ha un solo autore empirico > scrittura polifonica.
Giornale > distinguere forme di enunciatori diversi e contemporaneamente vedere come questi enunciatori si collocano rispetto all'enunciatore testata visto nel suo complesso.
DIRETTORE: è per eccellenza l'enunciatore delegato della testata, colui che rappresenta la linea e ne impersona l'identità > ogni cambiamento di direzione può suscitare preoccupanti interrogativi sulla continuità della linea stessa del giornale > la presenza varia dalla maggiore o minore trasparenza enunciativa > quanto più il direttore enunciatore è presente tanto più verrà marcata una riconoscibilità forte della sua enunciazione.
All'opposto ci sono i casi in cui il direttore tende a scomparire come figura di enunciatore delegato, producendo un'impressione di trasparenza enunciativa della testata >>> Sono strategie.
TRASPARENZA DELL'ENUNCIAZIONE: effetto di senso > giornale che si fa da sé, riflettendo la realtà senza un'interposizione interpretativa.
DUE MACRO STRATEGIE ENUNCIATIVE:
1.ad accettazione soggetivante
2.ad accentuazione oggettivante
Sono due tipi di diversi contratti con i lettori.
Fondi firmati dal direttore > si presentano sempre in forte sincretismo con l'enunciazione della testata.
Fondo non firmato > distanza annullata, non è un caso frequente.
STAMPA ITALIANA: tendenza a far prevalere la funzione di commento su quella di pure informazione.
DISTINZIONE TRA INFORMAZIONE E COMMENTO: semioticamente insostenibile in quanto la messa in discorso di qualunque notizia ne orienta l'interpretazione rendendo impossibile distinguere un “fatto” da un commento sul fatto. Dal punto di vista enunciativo tra le due figure di enunciatore che compaiono sulle pagine di un giornale alcune hanno una funzione di enunciatore commentatore.
ANNUNCIATORI AUTOREVOLI: personalità esterne al giornale o intellettuali. Derivano la loro autorevolezza da una competenza culturale collettivamente riconosciuta. Parlano in nome di loro stessi.
ESPERTI: parlano a nome di una comunità specifica di riferimento che ha ruolo di destinatante e ne garantisce l'autorevolezza.
FIGURE INTERMEDIE: opinionisti politici che non sono ne giornalisti ne rappresentanti del mondo politico ma che hanno assunto ruolo centrale come enunciatori delegati in certe testate > interessante l'individuazione del loro destinatante implicito.
FIRME: giornalisti diventati firme, strategia fortemente centrata sull'enunciazione individualmente riconoscibile della singola firma.
GIORNALI CON POSIZIONE POLITICA ESPLICITA: congruenza di voci.
TESTATE “IMPARZIALI”: neutralizzazione, presentare voci discordanti sarà riprova della pluralità delle posizione che possono venire espresse.
Il ruolo enunciativo di uno stesso autore può variare a seconda delle sezioni del giornale in cui viene inserito > la I pagina marca un vincolo di delega più forte con il giornale.
Distanza > “Riceviamo e volentieri pubblichiamo”
FUNZIONE DELLE INTERVISTE: oggi i giornali sono ricchi di interviste > questa ipertrofia ha modificato il ruolo dell'intervista deprivandola del rilievo che aveva quando veniva usata con parsimonia.
La presenza massiccia delle interviste complessifica ulteriormente la polifonia enunciativa > spesso le interviste dei politici non si rivolgono solo ai lettori ma anche ad altre parti politiche. Stratificazione dei livelli comunicativi del testo.
INTERVISTE: rientrano nell'ambito del fenomeno linguistico che è il discorso riportato.
VIRGOLETTE: dovrebbero garantire la letteralità della citazione. Assolvono in realtà molte funzioni diverse:
Veicolare una lettura ironica del contenuto virgolettato
Marcare una presa di distanza
Alludere a una condivisione di valori con il lettore
Spesso abusate dai quotidiani.

2.4: LA COSTRUZIONE DEL LETTORE

FIGURA DEL DESTINATARIO: secondo polo di ogni processo comunicativo. Analisi semiotica: lettore previsto dal e nel giornale come strategia interpretativa iscritta nel testo > lettore modello.
Ogni giornale si muove a partire da un'ipotesi attorno al proprio lettore modello e a quelle che saranno le sue aspettative, gli interessi, le preferenze. Il lettore modello può essere definito in relazione a due livelli semioticamente pertinenti:
1.Livello cognitivo (o relativo del sapere): che presiede alle modalità interpretative e di attribuzione di senso al testo.
2.Livello passionale (o relativo al tipo di partecipazione): atteggiamento con cui il testo suggerisce di fronte a ciò che viene detto.
La posizione passionale richiesta al lettore modello sarà da mettere in connessione alla posizione dell'enunciatore e al suo stesso posizionamento passionale rispetto ai fatti > il piano cognitivo e quello passionale non sono disgiunti.
ENCICLOPEDIA DEL LETTORE MODELLO: insieme di conoscenze, saperi, abitudini, sistemi di valori. Ogni giornale prevede una certa enciclopedia dei suoi lettori.
CONOSCENZE PRESUPPOSTE DEI FATTI: quasi ogni articolo presuppone un sapere precedente che permette di inserire una nuova notizia all'interno di un quadro già costituito di informazione. I quotidiani devono presupporre almeno una base di informazione. Sapere indispensabile per capire la notizia del giorno, esigenza di richiamarlo alla mente del lettore. Da questa necessità nascono forme particolari di scrittura giornalistica (brevi sommari, uso particolare delle presupposizioni linguistiche).
ENCICLOPEDIA SPECIFICA: di un dato quotidiano, si possiede in quanto lettori di quel dato quotidiano > su questo si basa il contratto di fiducia tra i due poli dell'asse comunicativo.
Lettore modello > strategia testuale che prefigura le interpretazioni previste e volute da un dato testo.
Giornale > non può mai dire tutto > testo come macchina pigra intessuta di spazi bianchi che il lettore è chiamato a colmare attraverso un lavoro di ricostruzione > cooperazione interpretativa.
IMPLICITI TESTUALI: contenuti che pur non essendo esplicitamente asseriti in un testo sono tuttavia recuperabili attraverso il lavoro interpretativo del lettore. Più l'inferenza è lasciata al lettore e non affidata a nessi testuali forti, minore è la responsabilità dell'enunciatore > vero solo in parte > i meccanismi inferenziali non sono causali ne arbitrari ma seguono principi generali di cooperazione.
La cooperazione col lettore implica un implicito contratto fiduciario con l'enunciatore. >> veridicità > consideriamo vera una notizia in virtù del contratto >>> contratto veridittivo >> veridizione.
PRINCIPIO DI PERTINENZA: ciò che viene detto deve essere rilevante altrimenti non ci sarebbe ragione di dirlo.
Rapporto tra titoli e articoli regolato da un principio interpretativo di pertinenza a uno di esaustività: si suppone che il titolo dia tutte le notizie più rilevanti contenute nel testo (lo si legge presupponendo ciò). >>> Capita spesso una discrepanza tra titolo e articolo, sia quando il titolo annuncia elementi che poi non sono ripresi sia quando l'articolo sviluppa particolari che il titolo non menziona. >>> Facile che questi elementi non vengono percepiti dal lettore che viene guidato nell'intepretazione dal titolo (preseleziona ciò che verrà letto come rilevante).

2.5: CONTRATTI DI LETTURA E STILI ENUNCIAZIONALI

Discorso giornalistico > ci sono più specifici contratti di lettura che legano l'enunciatore – testata al lettore modello di ogni quotidiano. > Sulla base di questi contratti un pubblico si riconosce nel proprio giornale.
Il CONTRATTO DI LETTURA è rilevante in certe sezione del giornale > sezioni in cui si manifesta il giornale come enunciatore:
articoli del direttore
fondi non firmati
sezioni dedicate al commento
notizie tematizzate per più giorni
Tutte le sezioni di un giornale possono diventare elementi importanti per la costruzione del contratto in quanto producono l'effetto di una quotidianità. > RIPETIZIONE DEL NOTO: conferma di un'aspettativa di lettura che accresce la coesione con l'enunciatore.
RUBRICA DELLE LETTERE CON I LETTORI: luogo per eccellenza del contratto fra una testata e i suoi lettori.
CONTRATTI DI LETTURA: di vario tipo:
contratti informativi e neutrali (l'enunciatore si pone nella posizione di chi sa e deve informare)
contratti più polemici (l'enunciatore si manifesta come di parte > in funzione polemica contro una fazione politica > ruolo di anti – soggetto).
CONTRATTI PEDAGOGICI: l'enunciatore non informa solo ma spiega il senso delle notizie.
CONTRATTI PARITETICI: sia l'enunciatore che l'enunciatario sono dotati del medesimo voler sapere e poter comprendere e insieme vanno a caccia delle notizie.
I contratti possono essere modificati. Si possono individuare modalità privilegiate di contratto proprie a ogni testata, complementari allo stile enunciazionale.
STILE ENUNCIAZIONALE: proprietà dominanti che caratterizzano nel loro insieme il profilo di un quotidiano.
QUOTIDIANO ISTITUZIONALE: “Corriere della Sera” “Stampa” è legato a una tradizione consolidata nel tempo con i suoi lettori, da voce a posizioni molto contrastanti  l'identificazione col lettore è più debole rispetto alla tradizione.
QUOTIDIANO AGENDA: “La Repubblica” > non soltanto indica una precisa linea politica ma traccia anche l'agenda per la cultura, il tempo libero, lo stile di vita > presuppone una fortissima identità con i propri lettori.
QUOTIDIANO ATTIVISTA: “Il Foglio” “L'Unità” “Libero” “Il Manifesto”.
2 STRATEGIE PRINCIPALI:
1.Stile soggettivante: l'enunciatore si manifesta in modo marcato ed esplicito. >> quotidiano agenda e attivisti >> contratto stretto.
2.Stile oggettivante: tende a presentare l'informazione senza intermediazioni interpretative >> quotidiano istituzionale  trasparenza enunciazionale.

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