lunedì 6 febbraio 2012

Semiotica del testo giornalistico - Capitolo 1

CAP. 1 – LA STRUTTURA DEL GIORNALE

Distinzione fondante della semiotica tra piano dell'espressione e piano del contenuto. >> distinzione tecnica >> separarli è un'astrazione.

PIANO DELL'ESPRESSIONE: la manifestazione lineare del testo che consideriamo tipico della semiotica è tenere distinti livello di superficie e livello profondo. Si distingue il livello della manifestazione discorsiva del testo (ciò che effettivamente leggiamo) dal livello, più astratto, che esso presuppone.

1.1– I FORMATI

Giornali italiani > 2 tipi di formati > 1) standard (40x45 cm)     2) tabloid (30x45 cm)
FORMATO STANDARD: tradizionalmente assunto dalle testate generaliste, consente di raccogliere molte informazioni, ordinatamente. Consente di inserire testo e immagini, appare più funzionale all'inserimento di spazi pubblicitari.
FORMATO TABLOID: associato a un'informazione meno seria, interessata a colpire il lettore, effetto del formato standard riconducibile all'organizzazione plastica (cioè organizzazione di linee, colori, spazi, cioè organizzazione topologica, eidetica e cromatica).
ORGANIZZAZIONE PLASTICA + LIVELLO FIGURATIVO = GRAMMATICHE DEL VISIVO
L'effetto di ordine e razionalità è dovuto alla strutturazione topologica, modulare, della pag. che colloca le unità testuali secondo assi cartesiani che non spezzano la continuità delle linee. Il formato tabloid è associato a un'organizzazione che spezza continuamente la linearità dei suoi moduli > piano dell'espressione non continuo, ritmo di lettura sincopato.
RITMO DEI TESTI: dato dalle procedure di continuizzazione o marcatura con cui si trattano le unità di testo. Si analizza come le diverse unità (parole, formati plastici) si organizzano in movimenti e cadenze. Il formato tabloid, col suo ritmo spezzato, è stato tradizionalmente associato a una fruizione più rapida, discontinua. In Italia è stato assunto anche dai giornali più militanti (“il foglio” “il riformista” “la repubblica” “il manifesto”). >> si associa a una presenza enunciativa particolare: formato delle testate in cui il soggetto enunciatore (la testata) scende in campo e si assume la responsabilità delle proprie opinioni.
TITOLO: ha intorno a sé uno spazio bianco > ordinato, chiaro.
ORGANIZZAZIONE PLASTICA: definisce un'estetica della testata > logica che organizza le 3 dimensioni del senso di un discorso:
1.Dimensione cognitiva
2.dimensione pragmatica
3.dimensione passionale






1.2– SCHEMI DI IMPAGINAZIONE

Ogni testata ha la sua gabbia di testo classica, standard, nella quale vengono disposte le varieunità di informazione.
Ci sono 3 tipologie di messa in pagina:
Modello a libro: tradizionale, divide la pagina in moduli e dispone le notizie secondo un andamento verticale > statica e ordinata.
Modello a stella > cerca di movimentare l'ingessatura del modello precedente, accanto all'articolo specialistico, si dispongono a stella articoli più brevi e quadrati esplicativi. Modello più diffuso, funzionale alla tendenza italiana all'approfondimento, effetto di senso a mosaico.
Modello a schermo > propone una gabbia che per la prima volta “si apre”, impatto spettacolare, la cornice è data dall'unità orizzontale della doppia pagina, immagini e testo si dispongono orizzontalmente come uno schermo tv. Modalità asimmetrica.
INFOTAINMENT: programmi informativi che adottano le logiche dell'entertainment (es > striscia la notizia).
GABBIA DEI QUOTIDIANI: da 5 a 7 colonne, più colonne ci sono più sarà forte l'effetto di una pagina ordinata.

1.3– IL LETTERING

LETTERING: scelta relativa al carattere di stampa.
Nei quotidiani non si sceglie il carattere (tutti i giornali usano il times new roman).si fanno però scelte di stile e ogni stile produce diversi effetti di senso.
CORSIVO: soluzione ardua per il lettore, difficile leggibilità, effetto visivo di un'unità densa e poco differenziata. Crea un continuum dell'espressione compatto > difficile.
TONDO: contribuisce a un effetto di senso di maggiore normalità e leggibilità.
MAIUSCOLO: sovversivo rispetto alla regola che impone il maiuscolo solo dopo il punto.
DIMENSIONE DEL CARATTERE: parametro significativo.
Tutti questi elementi grafici costruiscono una sostanza dell'espressione coerente con l'estetica della testata.

1.4– I TITOLI

Caratteristiche che li differenziano: carattere, quantità, posizione e funzione discorsiva.

Sintattico: come si posiziona il titolo rispetto all'articolo
Rapporto tra titolo e articolo:
Semantico: cosa dice il titolo dell'articolo

Pragmatico: che funzione comunicativa deve avere
Prima > anticipava l'articolo    Oggi > può essere posto al centro o sotto
EFFETTI DI SENSO:
Il titolo posto prima dell'articolo richiama un'immagine classica e anticipa i contenuti dell'articolo.
Il titolo posto al centro dell'articolo rimanda a un'informazione meno gerarchica, in cui la voce del giornale si colloca al centro degli eventi >> enfatizza.
Il titolo posto sotto all'articolo riassume l'articolo, ne evidenzia i punti salienti e pone l'enunciatore della testata come interprete della realtà.
FUNZIONE: informativa e riassuntiva. È strategica rispetto al problema della tematizzazione delle notizie, perchè non rispecchiano l'agenda setting ma la preparano secondo la prospettiva della testata operando una distorsione.
DIMENZIONE INTERTESTUALE: dialogo con gli altri testi (del giorno, delle altre testate, dell'agenda setting di quella settimana...)a determinare l'effetto di senso del titolo.
Il quotidiano non può pensare di annunciare al lettore le notizie del giorno perchè saranno già state diffuse dalla radio e dalla tv. Può presupporle e riproporle.

Tv e radio per i quotidiani >>> fonti di informazione
Quotidiani per radio e tv >>> fonti di leggitimazione

A seconda della dimensione che della notizia si evidenzia, avremo titoli:
Narrativi: es > attentato contro l'ONU a Bagdad
Iconici: es > La strage dell'ONU
Patemici: es > L'ONU colpita al cuore dal terrorismo
Interpretativi: es > Bagdad, Gerusalemme: i terroristi fanno strage. / Strage a Bagdad, strage a Gerusalemme.
Varia L'INFORMATIVITA' dei diversi titoli, cioè quanto dicono degli eventi a cui si riferiscono.
Varia la TEMATIZZAZIONE che veicolano.
Varia la TONALITA' EMOTIVA di questi titoli.
Varia il RAPPORTO dei titoli con le immagini.
“La Repubblica” > titoli paratattici e nominali, stile iconico, forte senso di realtà, ricorre alle parole dei protagonisti, a frasi nominali (È guerra). Evita titoli narrativizzanti o esplicativi. Spesso strilla il parlato > semplifica una realtà riducibile a misura di slogan > SPETTACOLARIZZAZIONE DEL REALE, caratteristica dell'informazione attuale.
TESTATINE: titoli che definiscono le pagine dei giornali. Duplice evoluzione 1) i titoli di testata si sono svincolati da quelli di sezione > hanno assunto nuove declinazioni a indicare i temi principali. 2) Sono stati usati per definire il genere di scrittura delle pagine (es > dossier, osservatorio, inchiesta).

1.5: LE SEZIONI DEL GIORNALE

Articolazione delle sezioni > piano dei contenuti = combinazione delle notizie.
Passare da una tematizzazione esterna a una interna. >>>> scelta di montaggio.
Il supporto espressivo (la pagina) impone vincoli precisi: si tratterà di montare le singole unità in un ordine che è sequenziale (successione delle diverse pagine) e sincronico (nella stessa pagina le notizie saranno organizzate secondo schemi spaziali).
Le notizie di un quotidiano si presentano al lettore simultaneamente.
Sezioni del giornale > gabbie del mondo.
CATEGORIZZAZIONE DEL MONDO: dal reale al notiziabile.
TEMATIZZAZIONE DISCORSIVA: non solo i singoli eventi ma anche i macro – argomenti che dominano la storia di un periodo.
La distribuzione delle notizie è già una decisione interpretativa.
Oggi la pregnanza delle categorie si è indebolita >> causa della globalizzazione e dell'evoluzione del panorama comunicativo.

COMPLESSIFICAZIONE
DELLA REALTA'


CATEGORIE:
Esteri: diversa immagine del mondo che le categorie “esteri” “mondo” (La Repubblica) “pianeta” (L'Unità)
Esteri > categoria esclusiva che rimanda alla distinzione interno/esterno. Le testate escluderanno tutto ciò che riguarda l'Italia.
Mondo > le notizie non necessariamente escluderanno l'Italia ma si caratterizzeranno per la loro dimensione globale.
Pianeta > radicalizza la dimensione inclusiva già presente in “mondo”.
Cronaca: non è più cronaca nera ma prevalentemente una cronaca legata alle storie comuni, ai servizi, alla società. Vi confluiscono anche tematiche legate a cultura e spettacolo.
CONCLUSIONE: oggi i quotidiani adottano una visione del mondo.

1.6: TEMATIZZAZIONE E TOPICALIZZAZIONE

Il testo giornalistico è un testo relazionale. Importanza dell'organizzazione delle notizie all'interno della pagina >> effetto di senso.
Quotidiano > testo sincretico, che si costituisce di semiotiche diverse (verbali e visive).
SINGOLA MESSA IN PAGINA: 3 operazioni >




TOPICALIZZAZIONE: scelta di trattare in una stessa pagina un certo numero di notizie, come se fossero collegate da un tema comune. Si colloca sul piano dei contenuti, individuando un tema comune detto topic.
TOPIC: espansione del concetto di isotopia (ridondanza). È la scelta pragmatica con cui stabiliamo di che cosa si sta parlando o si vuole parlare.
Le topicalizzazioni possono giocare su elementi tematici o patemici.
Il topic, ovvero la cornice entro cui diventano accostabili un certo tipo e un certo numero di notizie,conferirà senso e ragionevolezza all'insieme creato e aggiungerà un senso in più alle notizie.
GERARCHIA DELLE NOTIZIE: il giornale non stabilisce solo un gerarchia tra le notizie della I, II, III pag. ecc... ma stabilisce una gerarchia fra le notizie di una stessa pagina > particolarmente evidente nella prima pagina del giornale.

1.7: LA PRIMA PAGINA

Le prime pagine sono per i giornali una funzione strategica > doppia funzione:
1.Deve presentare il giornale come testata
2.Deve presentare i fatti del giorno
L'agenda setting è stabilita dai telegiornali e la copertura mediatica dei quotidiani la riflette.
Maggiore libertà > sempre meno “scritta” sempre più “vetrina”.
DUE MODELLI:
1.Pagina scritta: caratterizzata da una scelta molto selettiva di notizie di rilievo, ordinate o svolte gerarchicamente, con a margine il semplice titolo di alcune notizie presenti all'interno.
2.Pagina manifesto: seleziona un maggior numero di notizie, le presenta con il solo titolo, disponendole in modo movimentato e poco schematico. Non spiega gli eventi ma anticipa gli argomenti che si trovano all'interno, creando curiosità.

1.8: L'APPARATO ICONOGRAFICO

È divenuto via via più importante. Tutte le prime pagine presentano ormai almeno una grande immagine a colori, ma anche all'interno vi sono elementi iconici (foto, schemi, diagrammi). Apparato iconografico > elementi iconici.

1.8.1: L'infografica

Lo sviluppo dell'infografica (schemi e diagrammi che semplificano e visualizzano i dati presentati) è una tendenza molto recente. Sembra consentire di visualizzare e problematizzare contemporaneamente.
LA REPUBBLICA: l'infografica è sempre centrale. Gli schemi sono più di uno e semplici. La parte verbale è ridotta al minimo, uso dei colori limitatissimo. I diagrammi hanno poche funzioni fondamentali: descrivere un'evoluzione storica, semplificare le parti contendenti in campo, visualizzare le percentuali. Spesso forniscono i dati che gli articoli elaborano ma non comunicano.
CORRIERE DELLA SERA: la funzione dell'infografica non è così chiara. Gli schemi possono superare anche l'uno o due per pagina. I dati che presentano sono enunciati e spiegati negli articoli > funzione illustrativa > ridondanti. Intendo di essere iper informativo > l'eccesso di informazione si trasforma in confusione.
Due funzioni:
1.iper informare
2.commentare criticamente

1.8.2: Le fotografie

caratteristiche grafiche: le foto possono essere a colori o bianco/nero, con didascalia, di taglio basso > avranno funzione comunicativa.
Foto grandi, centrali, a colori, con un titolo che ne sia la chiave di lettura  avranno una funzione manipolatoria, emotiva.
ROLAND BARTHES: il realismo fotografico è un effetto dovuto a precise strategie semiotiche. > la foto evoca la presenza di un referente esterno ma opera una messa in forma = illusione di realtà.
FUNZIONI DELLE FOTOGRAFIE:
1.Immagini – simbolo
2.Immagini – documento
3.Immagini – emozione
4.Immagini – interpretazione
FLOCH (1986): rispetto all'evento fotografia può optare per:
Valorizzazione mitica, creando vere e proprie immagini – simbolo
valorizzazione referenziale, interessata soprattutto alla testimonianza.
Valorizzazione sostanziale, in cui si cancellano i segni della messa in forma fotografica per restare aderenti alla realtà e accrescere l'illusione di immediatezza e di trasparenza non mediata.
Valorizzazione obliqua, si mette in primo piano l'intervento dell'osservatore, che definisce il reale secondo una sua ipotesi interpretativa.
Le immagini simbolo > uso di fotografie che non mostrano un legame diretto o evidente con l'evento cui sono collegate  > foto d'archivio. Funzione interpretativa e mitizzante > offrono la chiave di lettura con cui leggere la notizia.
Le immagini documento sono illustrative rispetto alla notizia. La foto fornisce una prova della realtà dei fatti narrati > problema della veridizione.
VERIDIZIONE: tutta l'informazione deve essere creduta vera > si tratta di dire il vero e non del vero tout court.
Ci sono testate, come La Repubblica, che attraverso le foto colgono soprattutto i protagonisti degli eventi e le loro passioni. Immagini che mettono in scena le emozioni degli accadimenti, focalizzandosi sui soggetti.
Fotografie che assumono senso come enunciati interpretativi, raffigurano qualcosa di riconoscibile, ma ciò che interessa è come questo qualcosa viene interpretato e definito dalla testata > foto che necessitano di una didascalia > diventano interessanti grazie all'intervento di una voce.
DIMENSIONE FIGURATIVA: tutto ciò che appartiene alle figure rappresentate dall'immagine. Le immagini sono testi complessi che andrebbero analizzati:
Dal punto di vista figurativo (per ciò che rappresenta)
Dal punto di vista plastico (per come organizzano lo spazio)
Dal punto di vista comunicativo (per la funzione che hanno rispetto al lettore)
Dal punto di vista interdiscorsivo (per i rapporti che intrattengono con le altre componenti).

1.8.3: Le vignette

USO DELLE VIGNETTE UMORISTICHE: tutte le maggiori testate si avvalgono di firme prestigiose:
Corriere della Sera – Unità: Staino, Vincino, Giannella
La Repubblica: Altan, Bucchi, Elle Kappa
La Stampa: Forattini
La maggior parte delle testate pubblica una vignetta per giorno, solo Corriere e Repubblica talvolta ne pubblicano due.
“Corriere” > vignette numerose, sembrano avere una forte funzione ludico – decorativa> movimentano una pagina.
Una vignetta, prima pagina > forte carica argomentativo – patemico. Presa in carica dall'enunciatore – testata ed entra nel merito della notizia più importante del giorno.
“Il Giornale” > nella pagina intitolata “la parola ai lettori” > diventa spazio di una voce non necessariamente della testata.
FUNZIONALITA' DELLA VIGNETTA RISPETTO ALLA TESTATA:
1.Testate con un'identità enunciativa più forte e critica. Danno alle vignette una funzione argomentativa.
2.Testate con programma informativo usano le vignette a scopo ludico, elemento necessario deputato a infrangere la serietà e l'oggettività dell'informazione comunicativa.
PUNTO DI VISTA TEMATICO: tutte le vignette fanno satira politica.

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