venerdì 3 febbraio 2012

L’Errore di Cartesio - Damasio

L’Errore di Cartesio
Damasio


PARTE PRIMA
Nel 1994 uscì la prima edizione, argomento principale era lo studio a livello cerebrale delle emozioni e la loro importanza nei processi decisionali in particolare nell’ambito personale e sociale. Prima si credeva che i meccanismi della ragione fossero separati dalla nostra mente e che le emozioni non potevano entrarci: l’idea di Damasco è completamente diversa e innovativa, infatti avanzò l’ipotesi che l’emozione facesse parte del circuito della ragione e che potesse contribuire al processo del ragionamento. Nel farsi della ragione cooperano sia le regioni cerebrali di livello alto sia di livello basso: i livelli bassi sono quelli che regolano l’elaborazione delle emozioni e dei sentimenti e le funzioni somatiche per la sopravvivenza dell’organismo (mantengono relazioni dirette con tutti gli organi del corpo).L’idea di Damasco era che le reti neurali su cui si basano i sentimenti comprendono non soltanto le strutture del sistema libico ma anche alcune delle cortecce prefrontali. Per dimostrare tutto ciò compì studi su pazienti con deficit neurologici: Phineas Cage dopo l’incidente era completamente cambiato (parte del sistema dei valori era rimasto ma era privo di legami con le circostanze della vita reale);in Cage il carattere era dissociato (una o più prestazioni erano in contrasto con le altre) dal comportamento e cognizione. Assistito dal dottor Harlow che non riuscì a trovare le cause del suo deficit fu Ferrier a concludere che la ferita aveva danneggiato la corteccia prefrontale risparmiando i centri motorio e del linguaggio; Sizer poi concluse che l’asta di ferro era passata nelle vicinanze della benevolenza e della venerazione (centri frenologici),sembrava che fosse stato colpito il suo organo della venerazione con il risultato della irriverenza. (frenologia: Gall aveva dichiarò che il cervello era un aggregato di molti organi ciascuno dei quali dotato di una specifica facoltà psicologica).Cage non era più in grado di decidere in modo appropriato. Grazie alla Damasco si poté affermare con sicurezza che il danno era più esteso sul lato sinistro che su quello destro nei settori anteriori della regione frontale (compromesse le cortecce prefrontali nelle superfici ventrale e interna di entrambi gli emisferi; regione prefrontale ventromediana importante per il processo di decisione).
Altro caso: Elliot aveva un danno alla regione del lobo frontale (lesi entrambi i lobi anche se il danno era molto più grande a destra che a sinistra ) le strutture lese erano quelle che sono necessarie perché il ragionamento culmini nella decisione, proprio come in Cage. Elliot riusciva a raccontare la tragedia della sua vita con un distacco rispetto alla portata degli eventi (Damasco cominciò a pensare che ci fosse un deficit modesto della memoria operativa, capace di alterare il resto del processo di ragionamento necessario per fare emergere una decisione).
Nel cervello vi è una regione (cortecce prefrontali ventromediane) la cui lesione compromette sia il ragionamento/decisione sia emozione/sentimento soprattutto nel dominio personale e sociale.
Nel cervello vi è una regione (cortecce somatosensitive dell’emisfero destro) la cui lesione compromette il ragionamento e la decisione ma in modo differente; o il difetto è più ampio e quindi compromette tutte le attività dell’intelletto o è più selettivo e minaccia le operazioni su parole, numeri, oggetti piuttosto che quelle del dominio personale e sociale.
Una regione in cui emozione/sentimento, attenzione e memoria operativa interagiscono è la corteccia anteriore del cingolo (una lesione oltre a causare menomazioni in queste parti causa anche una sospensione dei processi di pensiero quindi la ragione non è più esercitatile).
Le decisioni personali e sociali sono cariche di incertezza e hanno un influsso sulla sopravvivenza per questo motivo richiedono un ampio repertorio di conoscenze riguardanti il mondo esterno e interno all’organismo. Damasio suppone che le immagini siano la base della mente; avere una mente significa che un organismo forma rappresentazioni neurali che possono divenire immagini, essere manipolate in un processo chiamato pensiero e alla fine influenzare il comportamento aiutando a prevedere il futuro, a pianificare di conseguenza e a scegliere la prossima azione.

PARTE SECONDA
La maggior parte della nostra conoscenza è richiamata quindi in forma di immagini in molti siti cerebrali; le immagini sulle quali ragioniamo devono essere messe a fuoco e mantenute attive nella mente.
Cervello e corpo sono integrati da circuiti neurali e biochimici. I settori del cervello ai quali arrivano in continuazione segnali provenienti dal corpo e dagli organi di senso del corpo sono chiamati settori di ingresso, sono separati e non comunicano tra loro in modo diretto. Poi vi sono settori del cervello dai quali scaturiscono i segnali chimici e motori, sono i settori di uscita da questi si innervano il midollo allungato, i nuclei dell’ipotalamo e le cortecce motorie. L’attività delle aree di ingresso e di uscita costruisce di momento in momento le nostre immagini mentali.
Le immagini di svariate modalità sensoriali (ascoltare la musica, leggere) si chiamano immagini percettive. Immagini che si presentano quando rievochiamo il ricordo di cose passate sono chiamate immagini richiamate. Tutte queste immagini sono costruzioni del cervello. Le immagini sono basate direttamente su quelle e solo su quelle rappresentazioni topograficamente organizzate e che avvengono nelle cortecce sensitive di ordine inferiore. Le costruzioni dell’ambiente a volte sono regolate dal mondo esterno al cervello con un aiuto da parte della memoria del passato: questo è quello che avviene quando generiamo immagini percettive. A volte la costruzione è diretta completamente dall’interno del cervello mediante processi del pensiero ed è quello che avviene quando ad es. richiamiamo una melodia cara. Tuttavia l’attività neurale più correlata con le immagini di cui facciamo esperienza si svolge nelle cortecce sensitive di ordine inferiore.
Le immagini mentali sono costruzioni momentanee, tentativi di riprodurre configurazioni di cui si è fatta esperienza, la riproduzione precisa è bassa. Damasco crede che le immagini evocate esplicite scaturiscano dall’attivazione sincrona, passeggera di schemi di eccitazione neurale. L’attivazione da come risultato una rappresentazione topograficamente organizzata. Essa viene costruita sul momento per impulso di schemi neurali disposizionali acquisiti che si trovano in altri punti del cervello. Le rappresentazioni disposizionali esistono come schemi potenziali di attività neurotica in piccoli insiemi di neuroni chiamati zona di convergenza. Quindi una rappresentazione disposizionale è una potenzialità latente di eccitazione neurale che viene suscitata quando i neuroni scaricano secondo un particolare andamento, a certi
ritmi, per un certo periodo di tempo su un particolare bersaglio. Esse costituiscono il nostro deposito di conoscenza sia innata che acquisita attraverso l’esperienza.
Gli schemi neurali innati sono preservati in circuiti del midollo allungato e dell’ipotalamo; quest ’ultimo è importante nella regolazione delle ghiandole endocrine e nel funzionamento del sistema immunitario. Il sistema libico partecipa all’operare di pulsioni e istinti e ha un ruolo importante nelle emozioni e nei sentimenti (ha circuiti sia innati sia modificabili dall’esperienza).
Emozioni e sentimenti forniscono il ponte tra processi razionali e processi non razionali, fra strutture corticali e strutture subcorticali.
Le emozioni sono cambiamenti dello stato corporeo indotti in tanti organi dai terminali delle cellule nervose: ci sono emozioni primarie che sono quelle della fase iniziale e emozioni secondarie che sono quelle della fase adulta. Le emozioni primarie dipendono dai circuiti del sistema libico (amigdala e cingolato anteriore) ;per le emozioni primarie sono necessaire le rappresentazioni disposizionali innate, mentre per le emozioni secondarie sono necessarie le rappresentazioni disposizionali prefrontali acquisite.
I sentimenti sono cambiamenti dello stato corporeo che avvengono con consapevolezza. Ci sono due tipi di sentimenti: sentimenti che si basano sulle emozioni, corrispondono a profili di risposta dello stato corporeo che sono ampiamente preorganizzati e sentimenti che si basano su varianti delle emozioni (sono regolati dall’esperienza). Poi ci sono sentimenti che hanno preceduto questi due tipi e sono i sentimenti di fondo perché hanno origine da stati corporei di fondo . Di essi abbiamo solo una sottile consapevolezza; quando i sentimenti di fondo rimangono dello stesso tipo per ore e giorni probabilmente contribuiscono al formarsi di un umore. I sentimenti ci consentono di porre mente al corpo, in modo attento durante uno stato emotivo o in modo più vago durante uno stato di fondo.
Ci sono dispositivi neurali “come se” che ci aiutano a sentirci come se stessimo provando uno stato emotivo, essi ci consentono di aggirare il corpo. Sarebbero stati sviluppati mentre crescevamo e ci adattavamo all’ambiente (nel circuito come se l’elaborazione esclude completamente il corpo). Se tutti i nostri sentimenti fossero del tipo come se non avremmo la nozione dell’affetto.
Con gli stati corporei negativi la generazione di immagini è lenta, esse differiscono poco e il ragionamento è inefficiente; con gli stati positivi la generazione di immagini è rapida sono differenziate e il ragionamento può essere veloce anche se non efficiente.
Le rappresentazioni primitive del corpo in attività potrebbero avere un ruolo nella coscienza offrendo un nucleo alla rappresentazione neurale del sé e quindi un riferimento a ciò che accade all’organismo, all’interno o all’esterno del suo confine fisico. La soggettività è una proprietà essenziale della coscienza. La base neurale del sé si trova in una continua riattivazione di due insiemi di rappresentazioni: il primo riguarda le rappresentazioni di elementi chiave dell’autobiografia di un individuo, gli eventi unici del nostro passato che vengono costantemente attivati come rappresentazioni proiettate su mappe (dove viviamo, lavoriamo ecc..). Nella memoria disposizionale recente vi è una raccolta di eventi vicini nel tempo, progetti ed eventi immaginari costituiscono la memoria del possibile futuro. Il secondo insieme di rappresentazioni sottese del sé neurale è dato dalle rappresentazioni primitive del corpo di un individuo (lo stato del sé viene costruito da cima a fondo in ogni momento).
PARTE TERZA
A una menomazione della capacità personale di decidere non si accompagna necessariamente una menomazione nell’ambito non personale. La mente è dotata di un repertorio di immagini generate dalle situazioni che affrontiamo. Come si fa a risolvere le situazioni che ci si presentano? due possibilità: prospettiva di ragione alta in cui la logica ci porterà alla soluzione migliore tra quelle disponibili, questo esclude le emozioni per ottenere i migliori risultati, si compie un’analisi costi e benefici.
L’ipotesi del marcatore somatico: quando viene alla mente, sia pure a lampi, l’esito negativo connesso con una determinata opzione di risposta, si avverte una sensazione spiacevole alla bocca dello stomaco. Esso agisce come un allarme che dice attenzione al pericolo che ti attende se scegli l’opzione che conduce a tale esito. Ci protegge da perdite future e in tal modo ci permette di scegliere entro un numero minore di alternative; poi ancora è possibile impiegare l’analisi costi e benefici. Essi rendono più efficiente e preciso il processo di decisione mentre la loro assenza la riduce. Quindi sono esempi speciali di sentimenti generati a partire dalle emozioni secondarie. I marcatori somatici possono operare celati e possono usare un anello “come se”; il marcatore somatico positivo deve costituire la base per l’accettazione di una scelta spiacevole come premessa di un potenziale miglioramento. La maggioranza dei marcatori somatici è stata probabilmente creata nel nostro cervello durante il processo di istruzione e socializzazione. Quando il meccanismo dei marcatori somatici viene danneggiato in età adulta il dispositivo cessa di operare in modo corretto. Esso a più di una via di azione: una attraverso la coscienza e una fuori della coscienza.
Intuizione: processo attraverso il quale arriviamo a risolvere un problema senza ragionarvi si ;le immagini relative all’esito negativo vengono generate, ma invece di produrre un cambiamento dello stato corporeo percepibile esse inibiscono i circuiti neurali di regolazione siti nel nucleo del cervello.
Il processo di dispiegamento della conoscenza è possibile solo se soddisfatte due condizioni: essere capace di sollecitare i meccanismi dell’attenzione di base che consentono di far permanere un’immagine mentale nella coscienza a scapito di altre. Poi bisogna possedere un meccanismo di memoria operativa di base che trattiene le immagini separate per un periodo prolungato (migliaia di millisecondi). Che cosa guida la memoria operativa e l’attenzione di base? I valori di base, cioè l’insieme delle preferenze di base intrinseche alla regolazione biologica; senza di essi non ci può essere un’attività mentale coerente e i marcatori somatici non possono operare.
Esperimenti sulla conduttanza cutanea (parte minuscola di uno stato somatico, chi non la manifesta sembra che non avrà mai lo stato corporeo conscio di un’emozione) i soggetti normali producono risposta di conduttanza cutanea alle immagini disturbanti ma non a quelle normali. I soggetti con lesioni ai lobi frontali non manifestano alcuna risposta.
La conoscenza degli eventi nei pazienti è disponibile globalmente eccetto la conoscenza disposizionale che accoppia un particolare evento con il meccanismo di ripristinare una risposta emotiva.
Esperimenti con giochi d’azzardo: alla fine dei test Elliot sapeva quali mazzi di carte fossero pericolosi e quali no eppure quando l’esperimento fu ripetuto tempo dopo Elliot continuò a comportarsi come faceva nella vita quotidiana, cioè perseverando nell’errore.
Questi pazienti sono ancora sensibili a ricompensa e punizione ma nessuna delle due contribuisce3 al marcatore automatico o al dispiegamento prolungato di previsioni di esiti futuri, risultando così favorite le opzioni immediatamente premianti. Quindi la memoria operativa e l’attenzione non funzionano in modo corretto. I pazienti non mostravano alcun tipo di risposta anticipatrice, nessun segno che il loro cervello stesse sviluppando la previsione di un esito negativo.
L’errore di Cartesio: Cartesio immaginava un sistema meccanico per descrivere il comportamento, soltanto due fenomeni secondo Cartesio sfuggono alla capacità esplicativa della meccanica: la mente e il linguaggio. Cartesio chiamava la mente cioè la cosa pensante res cogitans e il corpo res extensa. Tra le due non poteva esistere alcuna influenza di tipo causale. La res extensa è dotata di dimensioni, mossa meccanicamente, infinitamente divisibile e la res cogitans non misurabile, priva di dimensioni, non attivabile con un comando meccanico, non divisibile.

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